Mediterraneo 2.0

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Gesso, legno, vetroresina, materiali di recupero. Mis. 480 × 320 × 160 cm.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Gesso, legno, vetroresina, materiali di recupero. Mis. 480 × 320 × 160 cm.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Gesso, legno, vetroresina, materiali di recupero. Mis. 480 × 320 × 160 cm.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Gesso, legno, vetroresina, materiali di recupero. Mis. 480 × 320 × 160 cm.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Dettaglio dell'opera.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Dettaglio dell'opera.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Dettaglio dell'opera.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Dettaglio dell'opera.

  • Mediterraneo 2.0, 2016. Dettaglio dell'opera.

Mediterraneo 2.0

Tecnicamente l’opera misura 480 × 320 × 160 cm ed è realizzata mediante l’assemblaggio di più materiali plastici quali il gesso, il legno, la vetroresina, e altri di recupero. All’interno della grande barca si agita un gruppo scultoreo di quindici frammenti di torsi umani. Il torso è la raffigurazione dell’umano e dell’antico, nella sua archetipica potenza esprime il sentimento della nostra cultura e della nostra civiltà mediterranea. La barca è il simbolo per eccellenza dei navigatori, dei viaggiatori, e in un certo qual modo della libertà, ma in questo caso la sua funzione si riduce a quella di contenitore di corpi-statua. Un equilibrio precario tra passato e presente messo sempre più in evidenza dagli odierni fatti di cronaca, anche se Mediterraneo 2.0 non vuole essere un opera di denuncia sociale, ma bensì un opera di riflessione.


L’opera omaggio ai migranti, collocata nella Piazza Area Didattica della Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università di Roma Tor Vergata è stata presentata al pubblico dallo storico dell’arte contemporanea Prof. Stefano Gallo il 13 Aprile 2016, in occasione dell’esecuzione in anteprima nazionale dell’opera teatrale “Migranti” curata da Roma Sinfonietta, con l’attore e doppiatore Francesco Pannoffino.


La scultura è rimasta visibile al pubblico fino al 13 Luglio 2016.